Ormai gli anni di militanza nell’ambiente sono tanti e l’esperienza mi dice che ‘Audiodacity’ è il classico disco che non si filerà quasi nessuno al momento della sua uscita e poi verrà rivalutato in seguito e osannato come il capolavoro assoluto che avrebbe dovuto salvare la scena underground. E invece no, il debutto degli australiani è vecchio di otto anni e Bird’s Robe Records ha deciso di ristamparlo e distribuirlo in tutto il mondo consapevole del suo valore. Quello che sono riusciti ad ottenere gli australiani con queste nove tracce, registrate sotto la supervisione di Peter ‘Reggie’ Bowman, è veramente incredibile. C’è la musica degli anni ‘90, soprattutto Faith No More e Rage Against The Machine, ma anche l’alternative rock e certe cose della musica progressive e post-rock degli ultimi vent’anni. La line-up è quella dei migliori supergruppi con Ezekiel Ox (Mammal, Full Scale, Over-Reactor), Davarj Thomas (Pre-Shrunk), Lucius Borich (COG, Floating Me) e Glenn Proudfoot. ‘Witness’ è stata mixata da Forrester Savell, produttore di Karnivool e The Butterfly Effect, e sembra possedere qualcosa in più ma anche ‘14 Again’ e ‘The Insight’ hanno tutto per ritagliarsi uno spazio importante nelle playlist. Eppure non parliamo di ragazzini che non sono mai entrati in uno studio di registrazione o seguono qualche moda. Al contrario i The Nerve si sono trovati insieme quasi per gioco e hanno omaggiato la musica che più amano e così hanno realizzato il disco più speciale della loro carriera.