La civiltà è al limite del collasso e l'abisso in cui il genere umano sta per precipitare viene descritto in maniera cinica ed essenziale da un gruppo che ambisce a ritagliarsi uno spazio importante nello scenario post-rock internazionale. Tecnicamente i transalpini hanno pochi eguali nella scena, il loro approccio compositivo non è mai banale e la precisione degli stacchi ritmici è chirurgica eppure questa non è la loro caratteristica migliore. Al contrario, 'Chasm' denota un'interpretazione originale del genere, un procedere solenne, a testa alta e senza scendere a compromessi, verso l'ambientazione ideale, cinematica e solare, per le loro canzoni. Ciò che non si capisce a fine ascolto, chiaramente la cosa è voluta, è se 'Chasm' desidera essere un viaggio a termine oppure solo l'inizio di un processo catartico che porterà alla distruzione globale. In ogni caso episodi come 'The Fallen' e 'Dark Matter' assicurano una presenza importante nelle playlist di settore e sarà curioso vedere il quintetto all'opera in sede live. Le potenzialità per crescere ulteriormente ci sono tutte ed il mixaggio di Francesco Giuliano le ha evidenziate al pari dell'artwork sporco realizzato dal Naufrage! Studio. Se amate Tides From Nebula, Russian Circles e If These Trees Could Talk sapete cosa fare.