Questo misterioso polistrumentista canadese che ama identificarsi con il logogramma cinese che sta per fantasma ha saputo aggiornare il suono della solitudine e ridurre il divario sussistente tra symphonic metal, atmospheric-depressive black e deathcore. Nel giro di un paio d’anni ha dato alle stampe due dischi evocativi e moderni, rischiando sulla propria pelle e mostrando un talento innato in termini di produzione ed arrangiamenti. Rispetto a ‘Consciousness Torn From The Void’, il suo secondo full lenght appare più focalizzato e ricercato, sia a livello strutturale che per quanto concerne le liriche, e l’autore, attivo pure con Write Home e Unreqvited, ha saputo donare un’apparenza differente dal solito a tematiche come il distacco sociale, l’impulso suicida o l’insanità mentale, che purtroppo sono all’ordine del giorno nella società di oggi. Curiosamente, i momenti di maggiore tranquillità sono quelli nei quali l’aggressività raggiunge le vette più elevate perché la sensazione di pericolo più forte si percepisce laddove le atmosfere si fanno malate e subliminali.