L'iniziale 'Trauma' e la politica 'All Or Nothing' sono le tracce migliori di questo full lenght di esordio dallo spiccato profilo internazionale per la cantante e compositrice svizzera. Da qualche parte ho letto il termine hybrid pop associato all'opera prima e credo sinceramente che non ci sia niente di peggio di confondere il pubblico oppure tentare a tutti i costi di etichettare qualcosa di unico. Al cospetto della voce e della personalità di Gina Été bisognerebbe infatti solo gioire per aver trovato un altro spirito libero in cui credere fortemente. 'Not Enough' e 'Tired People' sono altri due apici di una scaletta che mostra una grande potenziale e si avvale di una produzione competitiva con quanto di meglio viene distribuito all'estero. Al fianco dell'artista, responsabile pure dei suoni di synth e viola, troviamo il contrabbassista Philip Klawitter e il batterista Noé Franklé e la sensazione di imprevedibilità è costante durante l'ascolto. In futuro la componente pop potrebbe crescere, così come le ambizioni commerciali, ma non mi sorprenderei nemmeno se l'autrice di 'Oak Tree' si lasciasse dominare dalla ricerca introspettiva.