La nostalgia è uno stato d'animo corrispondente al desiderio pungente o al rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano. Si rimpiange un amore, una persona oppure anche solo un sogno. Si rimpiange anche la sensazione di sentirsi diversi e, ascoltando il debutto di questo duo romano, autore di un demo a fine anni ‘90 e poi scomparso nel silenzio, ci si sente davvero diversi. Fabio Babini, collega autorevole di Psycho!, :Ritual: e numerose altre collaborazioni, e Max Varani, hanno omaggiato un tempo perduto ma senza ricoprire di un velo pietoso o stucchevole la loro arte. Al contrario le evocative parti vocali ed un tessuto elettronico alquanto prestigioso rendono l’ascolto trascinante come se tale materia fosse maledettamente attuale e stessimo vivendo una nuova era gotica. Depeche Mode, Talk Talk e Roxy Music sono riferimenti sicuri come Battiato, di cui viene ripresa ‘Summer On A Solitary Beach’, pezzo chiave di ‘La Voce del Padrone’ (tra l’altro edito in un bellissimo dodici pollici con ‘Bandiera Bianca’ che è stato di recente ristampato) che narra dell’artista molto di più di tante canzoni promosse a gran voce al momento della sua morte. Oltre a tali riferimenti, a determinare il risultato finale sono anche le collaborazioni con Gianluca Divirgilio degli Arctic Plateau (‘Hedda Gabler’) e Simone Salvatori degli Spiritual Front, ma la differenza la fanno ancora di più l’utilizzo di synth analogici, l’originalità degli arrangiamenti e lo spessore delle liriche di due anime oscure che preferiscono danzare nell’ombra invece che esporsi alla mediaticità della luce del sole. In ‘Strasbourg 1518’ vengono riesumati i Diaframma di una volta mentre ‘Dim Light’ o ‘White Desire’ sono brividi melodici che potrebbero ricordarvi che non siamo automi ma esseri umani, alla disperata ricerca di vecchi vinili, pellicole polverose e tele pittoriche consumate da sguardi senza età. Stupenda anche ‘Delacroix’ che vede la partecipazione della visual artist e compositrice Eleonora Iacovacci, meglio conosciuta come Bez Yorke.