In questi ultimi tre anni ho sentito parlare spesso dei londinesi ma finché non li ho visti esibirsi a KEXP non mi sono reso conto del loro valore. Adesso che ‘New Long Leg’, prodotto da John Parish, è nei negozi è facile indicarli come una delle formazioni più incisive in questa sorta di scena post-punk che si è sviluppata nel Regno Unito e vede protagonisti di grande spicco pure Fat White Family, Shame e Idles. Nello specifico le influenze di Wire, Magazine e Joy Division sono evidenti ed a distinguere i ragazzi tra le tante uscite è soprattutto la voce di Florence Shaw, ben supportata da un chitarrista solido e talentuoso come Tom Dowse. Il suo approccio è più quello di un’attrice che quello di una cantante ed i suoni monologhi interiori si associano bene ad una forma estetica-sonora che potrebbe raccogliere consensi pure sul mercato americano. I suoni si sono evoluti parecchio rispetto al mini ‘Sweet Princess’, ma i testi sono rimasti surreali e letali come prima. L’inizio di album è spettacolare, con i singoli ‘Scratchcard Lanyard’ e ‘Strong Feelings’ intervallati da un pezzo grasso e potente come ‘Unsmart Lady’, che dal vivo promette miracoli. La title track e ‘More Big Birds’ sono altri apici di una scaletta che cresce di ascolto in ascolto e non disdegna divagazioni in ambiti diversi come la new wave, la psichedelia o il noise. A questo punto ammirarli in tour è una priorità però la sensazione è che con una prima opera di questa consistenza il loro futuro possa essere sul serio importante.