-Core
King Boy Vandals
Slinky Vagabond
Self Produced
Pubblicato il 29/04/2021 da Francesco Brunale
Songs
1. Prima Donna
2. Fear No Evil
3. The Beauty In You
4. Old Boy
5. I’M Falling Down
6. Euphoria
7. Absolutely Dark
8. English Country Garden
9. Black Leather Jacket
10. Rockin’ Into An Explosion
11. The Beauty InYou (acoustic version)
Songs
1. Prima Donna
2. Fear No Evil
3. The Beauty In You
4. Old Boy
5. I’M Falling Down
6. Euphoria
7. Absolutely Dark
8. English Country Garden
9. Black Leather Jacket
10. Rockin’ Into An Explosion
11. The Beauty InYou (acoustic version)

I Slinky Vagabond sono una nuova band nata dalla collaborazione tra il chitarrista Fabio Fabbri (General Stratocuster and the Marshals) e Keanan Duffty, fashion designer e musicista britannico che vive a New York e che ha collaborato nel corso degli anni, tra gli altri, con David Bowie e Sex Pistols. Dopo la realizzazione di una cover degli Spandau Ballet (“To Cut A Long Story Short”) che ha trovato l’apprezzamento anche di Gary Kemp, i due hanno deciso di unire le forze e realizzare un vero e proprio album che, alla fine dei conti, è semplicemente bellissimo, perché ti fa respirare l’Inghilterra vera dall’inizio alla fine. Per l’occasione in questo lavoro ci sono ospiti illustri che hanno reso il tutto ancora più epico: si passa in scioltezza da Midge Ure (Ultravox/Visage, Thin Lizzy) a Dave Formula (Magazine/Visage) per poi continuare con Richard Fortus (Guns N'Roses/Psychedelic Furs), David Torn (David Bowie/David Sylvian), Tony Bowers (Simply Red), Martin Turner (Wishbone Ash), sino a finire con Andy Hilfiger. Con tutte queste credenziali, il lavoro in questione non poteva essere che di qualità come dimostrano brani come “Fear No Evil” che ha al suo interno delle melodie accattivanti e un ritornello da sballo e la oasisiana “English Country Garden” in cui le chitarre non possono non far venire in mente gli Oasis di “Champagne Supernova”. Ci sono momenti in cui le atmosfere si fanno più delicate come in “The Beauty In You”, mentre in altri, tipo “Prima Donna”, sembra davvero di trovarsi a Oxford Street in pieni anni ottanta. Tutto funziona al meglio a livello di songwriting anche quando lo spirito dell’ultimo Johnny Marr ricompare prepotente in “Absolutely Dark”. La finale “Rockin’ Into An Explosion” chiude al meglio un disco che si colloca immediatamente tra le cose meglio riuscite degli ultimi anni. E’ come se l’Inghilterra, con tutte le sue contraddizioni e bellezze, si fosse trasferita improvvisamente negli Slinky Vagabond che in questo modo ci hanno consegnato un’opera pregiata di cui non faremmo mai a meno. Un’ultima nota va spesa, infine, per David Maher, batterista inglese che ha suonato in questo disco, che, purtroppo, è scomparso improvvisamente qualche settimana fa ed al quale è chiaramente dedicato questo lavoro.

Slinky Vagabond
From Italia

Discography
King Boy Vandals - 2021