Gli spagnoli tentano di spingersi oltre la scena metal contemporanea nazionale con una bella copertina, testi sul disfacimento morale del mondo in cui viviamo ed un suono evoluto al quale ha contribuito anche Marco Barusso (Lacuna Coil, Cayne). Il successore di 'The Blackout' è un album decisamente più curato e studiato nei dettagli. Non che le soluzioni ritmiche appaiano sempre scontate ma, scorrendo le tracce, si ha la netta impressione che le canzoni siano state modellate a lungo prima di essere state registrate. A tratti le influenze estreme dei chitarristi James Lamb e Javi Delgado emergono lampanti ('The Truth' e 'Everybody Is Dead In This House') mentre in altri frangenti le atmosfere si fanno più malinconiche con affondi repentini nella storia dello swedish death o addirittura nel gothic ('Blacksoul'). I progressi di Alex Bace sono in ogni caso notevoli e l'impianto vocale risulta di tutto rispetto. Sono del parere che i Morphium potrebbero essere una formidabile metalcore band ma che l'età dei componenti faccia sì che la tentazione di rimanere agganciati alla storia del metal sia troppo forte. Così la loro musica si misura in bilico tra passato e presente e per spingersi a livelli più elevati manca ancora qualcosa.