Il successore di ‘Between Here & Lost’ viene presentato con una copertina sullo stile di ‘Jar Of Flies’ degli Alice In Chains, viene introdotto dalle note di un pianoforte e quando partono le chitarre di ‘Tragedy’ si ha subito l’impressione di essere nel posto giusto al momento giusto. C'è un senso di liberazione che accompagna questo album e lo rende imperdibile. Non è tanto una questione di canzoni perché ‘Down’ e ‘The Hunter’, impreziosita dalla presenza di Keith Wallen al microfono, sono eccellenti, così come ‘Death Of Us’ o ‘Affliction’ hanno tutto quello che serve per raccogliere consensi in fasce di pubblico differenti, ma a colpire è ben altro. É bello sentire Head suonare così leggero, divertirsi ancora con le sue chitarre e sperimentare soluzioni diverse, staccarsi dalle strutture standard e addirittura tentare di agganciare qualche riff memorabile a ritornelli adatti alle radio. Al suo fianco troviamo Jasen Rauch dei Breaking Benjamin al basso, il chitarrista JR Bareis ed il versatile batterista Isaiah Perez e la curiosità più grande sta nella reprise di ‘Let Me Love You’ di Justin Bieber, con Lacey Sturm dei Flyleaf come ospite, piuttosto irriconoscibile come del resto lo era ‘Whip’ dei Devo sul debutto. Prima o poi uscirà anche il nuovo disco dei Korn, chiamati a superarsi dopo il magnifico 'The Nothing', ma speriamo che in futuro ci sia la possibilità di vedere dal vivo anche i Love And Death perché il materiale da portare in tour ormai è consistente.