Stefania Bianchi è da diversi anni una delle voci più credibili ed apprezzate di un panorama italiano, in cui è praticamente impossibile imporsi se non si seguono alla lettera certe regole o si scende a compromessi. La speaker radiofonica milanese, attualmente nel palinsesto di Virgin Radio, si riaffaccia sul mercato con un disco che la consacra dal punto di vista stilistico e ne consolida l’immagine di donna artista ma soprattutto ne conferma una spiccata duttilità. Una dote che potrebbe rappresentare un'arma importante per scalare le gerarchie, di fatto un po' ammuffite, della scena di casa nostra. L'ex NoMoreSpeech, attiva pure col progetto Rezophonic e nei giorni scorsi alla ribalta per una splendida interpretazione di 'Space Oddity' di David Bowie, è cresciuta molto rispetto al debutto 'Encore' ed all'ottimo 'La Vertigine Prima Di Saltare', che l'aveva promossa per un cantato in lingua madre incisivo e mai banale. Quel cantato si ritrova in pezzi come 'Zero Necessità' e 'Punto Di Rottura', che sembrano composti apposta per mostrare l'ampiezza del registro vocale. La produzione è stata affidata a Max Zanotti – autore del bellissimo 'A Un Passo' poco più di un anno fa - e non è un caso che l'opener 'Benvenuto Bene' ricordi i Casablanca, il suo ambizioso progetto dopo la fine dei Deasonika, e per chi scrive l'apice è senza dubbio 'In Apnea', dove un'elettronica liquida guida le danze e permette di scoprire Stefania in tutta la sua bellezza. Nel complesso però ogni passaggio della scaletta è stato collocato al momento giusto e funziona alla grande, sia preso da solo che nell'insieme. Perché la 'Guerra' è solo iniziata e siamo sicuri che con 'Giove, Saturno e tutti contro' ci sarà da divertirsi.