Al di là di un titolo quanto mai cinico, soprattutto se inserito in un contesto drammatico come quello attuale, il successore di ‘O God Who Avenges, Shine Forth..’ è in assoluto il lavoro più sperimentale e criptico del duo statunitense. Chi si aspettava un’evoluzione del concetto di musica noise e industriale rimarrà deluso ma questa è la vera natura di The Body e affermare il contrario è uguale a mentire. Lee Buford e Chip King hanno stabilito delle regole e continuano a seguirle, incuranti di classifiche, trend, sussulti di popolo e collaborazioni e nella bellezza catartica della copertina si riflettono la cacofonia di certi passaggi e la violenza dei sample. ‘Tied Up And Locked In’ e ‘They Are Coming’ sono qualcosa di spaventoso ma tutto l’album esprime una forza spaventosa e innaturale, della quale è solo possibile cogliere la provenienza e la determinazione. A tratti ci si perde nel marasma di retaggi industriali e nel magma infernale creato dal duo, mentre in altri casi la loro proposta appare quanto mai lucida e adatta a descrivere l’orrore che si prova in questo periodo storico. Un ritorno alle origini ed un nichilismo assoluto che non viene affatto mitigato dalla partecipazione di Chrissy Wolpert e Ben Eberle. Perché abbiamo visto tutto ciò che di brutto c’era da vedere.