Gli svedesi propongono un psych rock che sfocia spesso nel progressive e fin qui niente di strano. Di band del genere ce ne sono parecchie in circolazione. Quello che rende davvero unici gli Automatism è la capacità di includere in tale contesto influenze jazz di ottimo gusto e di rendere la loro materia strumentale intrigante anche senza un cantante egocentrico. L'equilibrio è il punto di forza degli autori di 'From The Lake' e 'Into The Sea' che, nel giro di un paio d'anni, hanno saputo progredire sia in termini di arrangiamenti che per quanto concerne la produzione. Pur non potendo contare su un nome di grido dietro la console, i suoni di 'Immersion' sono organici, la grana delle chitarre di Hans Hjelm e Gustav Nygren è superba e dal missaggio emergono tutti gli strumenti in maniera chiara . Per rendere la release speciale c'era però bisogno di qualcos'altro ed ecco come si spiegano le collaborazioni con Per Wiberg (ex Opeth attivo pure con King Hobo e Kamchatka e di recente nei negozi con il bellissimo 'Head Without Eyes'), Jesper Skarin (Vak, Gösta Berlings Saga) e Jakob Sjöholm on guitar (Träd, Gräs och Stenar). 'Monochrome Torpedo' e 'Smoke Room' i migliori pezzi a disposizione del quartetto.