Sono andato a scavare negli archivi di Metal Scrap Records, dopo essermi innamorato di 'Metanoia' degli Omega Diatribe, e ho riscoperto questo disco di assoluto valore in bilico tra death metal, grindcore e avanguardia. Gli australiani sono attivi dal 1997 e prima di 'The Music Of Chance' avevano dato alle stampe due lavori oscuri come 'Life Imitates Art' e 'Beyond Good And Evil'. Due anni fa sono invece tornati nei negozi con 'In The Shadow Of The Beast' ma è la loro terza fatica su lunga distanza – peraltro impreziosita dallo splendido artwork dell'artista ucraino Nurseslag - a lasciare ammutoliti per tecnica, attitudine e sperimentazione. Alcuni passaggi sono chiaramente reminiscenti dei Death mentre 'Dominio Architect' è costruita su parti black abbastanza ordinarie. Il resto è invece totalmente una sopresa: si va dal death/doom alla Paradise Lost di 'Up In Smoke' e 'Planets Like Chess Pieces' alle influenze funk-jazz che si percepivano nelle prime folli registrazioni dei Mr. Bungle di Mike Patton. Justin Wood (Slaughter Thou, Hatred Slave) non può certo vantare le stesse corde vocali ma la sua personalità riesce comunque ad emergere mentre scorre la scaletta di 'The Music Of Chance'. Un album che merita di essere rivalutato anche alla luce di ciò che sta proponendo attualmente il metal estremo.