Abbiamo atteso dieci lunghi anni per il successore di ‘World Destruction’ - cinque anni fa gli svedesi avevano dato alle stampe l’EP ‘Shadows’ ma la sua breve durata aveva lasciato sospeso un giudizio completo fino ad oggi – ma adesso gli appassionati di blackened death potranno godere appieno di tanto fervore lirico e strumentale. L’intro marziale ‘Imperum Romanum’, la bestiale ‘Final War’ e l’evocativa title track sono soltanto alcuni esempi di come si possa coniugare al meglio la passione per la magia, l’occulto e la storia, e nello specifico per i conflitti bellici, con un’attitudine estrema chiaramente debitrice nei confronti di formazioni iconiche quali Dissection, Naglfar e Immortal. Non a caso nella band troviamo il chitarrista Johan “Reaper” Norman (nella line-up dello straordinario ‘Storm Of The Light’s Bane’), oltre all’ex Lord Belial Anders Backelin, a Per-Owe Solvelius dei Fejd ed al portentoso batterista Joakim “Svart” Antonsson, ex Death Tyrant. L’artwork a cura di Juanjo Castellano Rosado (Unleashed, The Black Dahlia Murder) ben descrive lo spirito malvagio che sorregge una scaletta che non presenta cali di tensione e che conferma l’etichetta olandese ai vertici del metal underground. Non aspettatevi grandi dinamiche, soluzioni melodiche vincenti o spunti moderni ma un suono ancorato agli anni ‘90 e totalmente monolitico, in grado di infiammare le vostre nottate peggiori.