Per anni qualcuno ha affermato che il segreto dietro al successo su scala globale di Burial (‘Untrue’) fosse la sua capacità di nascondersi e rendersi inafferrabile da parte della stampa. Poi è arrivato Gaika (‘Basic Volume’) e le sue esibizioni nei locali più fumosi di Londra hanno fatto rumore fino a consacrarlo come una delle voci più interessanti della nuova ondata di artisti dubstep. Adesso gli autori di ‘5’ e ‘7’ danno alle stampe il loro capolavoro, un album di protesta che sembra muoversi esattamente a metà tra le due dimensioni appena citate. Quando il suono hard funk, soul pop e dub nel midollo viene diffuso dalle casse dell’impianto stereo si percepisce appena la presenza di una band e la scelta di non dare un titolo all’opera sembra confermarlo. Una serie di inni adatti per il movimento Black Lives Matter si alternano a citazioni di Massive Attack e Marvin Gaye, Roni Size e Kendrack Lamar, con i featuring di Michael Kiwanuka (‘Bow’) e Laurette Josiah (‘This Generation’)a completare un quadro vincente. Di sicuro il produttore Dean "Inflo" Josiah c’entra qualcosa e pezzi come ‘ Wildfires’, ‘Only Synth In Church’ e ‘Pray Up Stay Up’ non possono lasciare indifferenti. Un album bellissimo, black nell’anima e scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale del progetto, che potrebbe diventare il simbolo di una nuova generazione e riappacificare i rapporti tra la comunità hip hop e quella elettronica, dopo che la trap li ha guastati in nome delle classifiche.