Il deathcore sta vivendo un momento positivo e di recente Emmure, Darko, Humanity’s Last Breath e Justice For The Damned sono solo alcune delle formazioni che di recente hanno risposto presente regalando spunti di notevole interesse all’intera comunità. In tal senso il gruppo originario del Massachusetts si conferma tra i primi della classe ed a suo favore non abbiamo solo l’ottimo lavoro in studio precedente, il celebrato ‘It Comes In Waves’, ma anche una serie di singoli e mini album, intitolati semplicemente con le lettere dell’alfabeto, che da febbraio a giugno hanno reso meno noiosa la pausa forzata. ‘Slow Decay’ raccoglie tutte queste tracce, mostrando la visione completa e una sezione ritmica in stato di grazia. Anche Vincent Bennett è in forma smagliante ed in pezzi come ‘Crippling Poison’, ‘Solace And Serenity’ e ‘Inverted Person’ fa sul serio il vuoto attorno a sé. Un’operazione commerciale intelligente, in un periodo di crisi nel quale un po’ tutti stanno tentando di reinventarsi, ma soprattutto un album vero (è sufficiente ascoltare l’opener ‘Feed A Pigeon Breed A Rat’ per rendersene conto..), glaciale, ostile, capace di far riflette e ricco di sorprese, come la presenza di Zach Hatfield (‘I Breathed In The Smoke..’) e Courtney LaPlante degli Spiritbox (‘One Thousand Painful Things’). Tra gli ospiti troviamo pure Aaron Heard, il frontman dei Jesus Piece infiamma ‘Seeing God’, e Jess Nyx dei Mortality Rate, che invece ha contribuito a rendere ancora più originale ‘The Lucid Dream’. Immagino che tanti colleghi prenderanno nota.