Ho conosciuto l’artista romagnolo troppo tardi. Mi sono imbattuto in lui quando ho letto del contratto con Warp, ho ascoltato ‘Persona’ e l’ho trovato in un mix di Nicolas Jaar. A quel punto le ossa se l’era già fatte ed al limite il problema era mantenere le attese e dimostrare ad un’etichetta discografica tanto importante di aver fatto bene a puntare su di lui. Al cospetto di ‘Scacco Matto’ confesso di essermi emozionato, da anni non ascoltavo un disco del genere, un disco coeso ed estremamente lucido nella sua ricerca sonora ma che allo stesso tempo riesce a regalarci un pezzo come ‘Canone Infinito’, che ha tutto ciò che serve per cambiare le carte in tavola e lanciarlo nel limbo dei grandi. Prima di scrivere queste parole in ogni caso ho voluto vederlo dal vivo. A volte ne ho bisogno, sento l’urgenza di capire come certe soluzioni verranno trasportate in sede live e se l’atmosfera sullo sfondo, le sensazioni a pelle oppure semplicemente alcune considerazioni rimarranno le medesime o meno. Dopo l’esibizione al Centro Pecci di Prato, dove al momento potete ammirare una fantastica retrospettiva sul fotografo cinese Ren Hang, posso affermare di non essermi sbagliato su ‘Scacco Matto’. Merita tutta la vostra fiducia, che amiate la techno-trance o meno, che siate curiosi di ciò che la tecnologia e la scienza applicata all’elettronica abbiano il potere di ottenere o meno. ‘Move In Silence’ e ‘THINK BIG’ sono gli altri apici di un lavoro incredibile, impreziosito dalla fotografia di John Divola in copertina e realizzato quasi totalmente con un Roland JP-8000.