La vita è già complicata di suo. Se poi ci si mette pure un’emergenza sanitaria e di colpo vengono cancellati tutti i concerti per mesi, cadere in depressione è molto facile. Anche Frankie Palmeri ha sofferto di depressione e prima ‘Look At Yourself’ e adesso ‘Hindsight’ sono da considerarsi due dischi decisamente terapeutici. Dopo essersi messo alle spalle il momento peggiore, ha saputo incanalare tutta la frustrazione che aveva dentro in una serie di invettive vocali brutali, capaci di lasciare il segno e far riflettere. Per noi, sia inteso come pubblico che come addetti ai lavori, sono la testimonianza che chi ha catalogato con facilità gli Emmure, ad inizio carriera, si è sbagliato di grosso. Una copertina molto oscura, in linea con certe cose della serie televisiva Black Mirror, introduce il loro capolavoro assoluto: un disco che non ammette repliche e che rischia sul serio di ribaltare le gerarchie attuali in ambito metalcore e deathcore. Non scopriamo certo adesso la bravura e la duttilità del frontman ipertatuato, cresciuto con Korn e Limp Bizkit e pronto a litigare in rete con chiunque non sia dalla sua parte. Una mazzata dopo l’altra, ‘Hindsight’ saprà sottomettervi e la freschezza della produzione è tale che i forti richiami agli anni novanta passeranno quasi in secondo piano. Non è infatti minimamente possibile porre resistenza a pezzi come ‘Pigs Ear’, ‘I’ve Scene God’ o ‘Uncontrollable Descent’. È normale pensare al passato, a dischi come ‘Felony’ (‘Persona Non Grata’), ‘Speaker Of The Dead’ (‘Bastard Ritual’) e per l’appunto ‘Look At Yourself’ (‘Trash Folder’), ma gli Emmure di oggi sono un animale strano, rabbioso e dinamico, irascibile eppure capace di riflettere e agire con saggezza. Il guitar work selvaggio di Joshua Travis viene esaltato da una sezione ritmica da capogiro e WZRD BLD, che ricordiamo a servizio di Cane Hill e Lil Wayne, è riuscito ad amalgamare le varie componenti in maniera che il risultato apparisse totalmente unico e letale. Considerato poi che il batterista Josh Miller si sta dilettando, per nostra somma felicità, con i Darko, assieme a Tom Barber dei Chelsea Grin, ecco che all’improvviso ci troviamo con un bel po' di materiale cattivo per affrontare a testa alta uno dei periodi più brutti della nostra esistenza.