Un supergruppo che ha solo valenza sociale e che quindi va recensito soprattutto in base alla sensazione di divertimento che emerge da queste registrazioni. Bobby “Blitz” Ellsworth (sempre in prima linea con gli Overkill ed in forma smagliante pure su ‘The Grinding Wheel’), Phil Demmel (chitarrista ex Machine Head che sta per resuscitare i Vio-Lence), Mark Menghi (fondatore della Metal Allegiance) e Mike Portnoy (che dopo aver lasciato i Dream Theater è ormai un “tuttofare” a servizio di vari gruppi o progetti tra cui ricordiamo Avenged Sevenfold, OSI, Sons Of Apollo e Adrenaline Mob) si sono trovati assieme e hanno provato qualche cover per distrarsi dai loro impegni quotidiani. Ognuno di loro ha tirato fuori dal cassetto qualche classico americano e così questo debutto, non è ancora chiaro se ci sarà un secondo album, appare come una spassosa scusa per conoscere formazioni che hanno scritto la storia dell’hard rock vedi: Ted Nugent (‘Wang Dang Sweet Poontang’), Aerosmith (‘Toys In The Attic’), Mountain (‘Never In My Life’), Blue Öyster Cult (‘Tattoo Vampire’ con Buck Dharma come ospite) piuttosto che Van Halen (‘D.O.A.’) o Grand Funk Railroad (‘We’re An American Band’). Come sottolineavo in apertura, la misura è quella del divertimento e numerosi episodi lasciano intendere un notevole livello di coinvolgimento ed entusiasmo da parte dei membri. Il missaggio è stato eseguito da Mark Lewis che, vista la sua indiscutibile esperienza con realtà metal, ha accentuato gli spigoli.