Spesso i supergruppi nascono per volontà di musicisti annoiati o che comunque non riescono più a trovare gli stimoli giusti nei loro gruppi principali. In questo caso non è affatto così perché sia Refused che Bad Religion, nonostante i numerosi album accumulati in carriera, stanno vivendo una nuova giovinezza ed i loro ultimi due lavori in studio, rispettivamente ‘War Music’ e ‘Age Of Unreason’, spaccano di brutto. Un aspetto doveroso da chiarire per non sminuire nemmeno per un attimo questa collaborazione tra Brian Baker, che ricordiamo pure nei Minor Threat e nei Dag Nasty (citati in maniera palese con ‘Brick’), e Dennis Lyxzén, felice protagonista anche con gli (Internationall) Noise Conspiracy, che vede coinvolti Michael Hampton (S.O.A., Embrace, One Last Wish) e Johnny Temple (Girls Against Boys, Soulside). Le registrazioni si sono svolte ai Renegade Studios di Steven Van Zandt e, per ventotto minuti, i quattro si battono tra punk e power pop, tra attitudine garage (‘Driver’) e ritornelli che si fissano subito in testa (‘Being Them’), tra Husker Du e The Replacements. Un disco rapido come una puntura ma che lascia il segno e diverte. Aggiungo, per concludere, che ‘Fake Names’ possiede quel tocco glam alla ‘Through The Darkness’ dei D Generation che manca alla musica moderna.