La collaborazione tra il cantante di origini armene – celebre per aver dato voce all’urgenza alternative metal dei System Of A Down ma anche per tre ottimi lavori solisti, una sinfonia sulla dicotomia umana ed i Serart con Arto Tunçboyac?yan – e il leader e manipolatore seriale dei Mindless Self Indulgence, si rivela preziosa fin dalle prime battute di ‘Fuktronic’. Visto il carattere sperimentale dell’album e le distorsioni elettroniche presenti tra una traccia vocale e l’altra ci starebbe un paragone con i Puscifer di Maynard James Keenan ma questi ultimi hanno da tempo perso il contatto con la realtà, se l’hanno mai avuto, mettendo avanti l’ironia e il desiderio di stupire all’aspetto compositivo. In questo caso invece si percepisce una visione più ampia, nata dal comune amore per film come The Pusher, Gangster No. 1 e Sexy Beast. I due, otto anni fa, hanno deciso di creare una sceneggiatura vera e propria, basata su un gruppo di gangster inglesi che, dopo essere usciti di prigione, non sembrano aver imparato la lezione, per poi realizzare la colonna sonora. Il film probabilmente non vedrà mai la luce e ‘Chase’ sembra più l’intro di un videogioco, eppure Serj Tankian nelle vesti di narratore paranoico, perché di parti cantate in scaletta ne troverete poche, è perfetto ed alcune basi create da James Euringer sono irresistibiili (‘Shot’). Ideale per spezzare la giornata tra un disco serio e l’altro.