Il roster di Tonzonen Records (Lemurian Folk Songs, The Doghunters, The Clouds Will Clear) si arricchisce con questa band psichedelica alla vecchia maniera che suona come il perfetto ibrido tra 13th Floors Elevator, quando Roky Erikson aveva ancora la testa sulle spalle, e Kadavar, attualmente il gruppo rock tedesco di maggiore successo all’estero. Gli Smokemaster vengono da Colonia, si sono affrettati a fare incetta di vestiti vintage nel negozio di seconda mano di fiducia e hanno cercato il suono più valvolare possibile. I richiami agli anni ‘60 e ‘70 sono palesi, così come qualche invettiva kraut che in patria non manca mai. Non è certo un caso che il loro ingegnere del suono sia Eroc dei Grobschnitt. Il sentito cantato del leader Björnson Bear impreziosisce l’esercizio di stile ‘Trippin’ Blues’, l’organo di Tobias Tack è spesso in evidenza e nel complesso il tiro di questo omonimo debutto viene mantenuto tale per quasi l’intero ascolto (‘Ear Of The Universe’ e ‘Astronaut Of Love’). Consigliato se, oltre agli autori di ‘Berlin’ e ‘Rough Times’, amate King Gizzard And The Lizzard Wizard e Brian Jonestown Massacre.