Un trionfo di avant rock e noise, una delle release migliori di sempre della Ipecac Recordings ma soprattutto una delle collaborazioni più riuscite di Mike Patton (Fantômas, Dead Cross), in almeno vent’anni di commistioni sonore, amicizie e progetti vari. Insieme a lui troviamo Anthony Pateras, compositore australiano celebre soprattutto per il suo lavoro per teatro e cinema, ma anche il batterista Will Guthrie (Oren Ambarchi) ed il violinista Erkki Veltheim (Australian Art Orchestra). Linguaggi musicali che si mescolano di continuo dando vita ad una scaletta estrema e variegata dove convivono tracce anche molto lontane tra loro quali ‘Wait Till Mornin’, ‘Haunted On The Uptake – presentata come “il tour bus dei Melvins finisce in avaria nei Balcani e loro invece di tornare a casa decidono di aprire un laboratorio in montagna dedicato alla sperimentazione di ibridi sonori tra Rembetika e hardcore” - o ‘Funerale Di Un Contadino’, che anticipa la calata del sipario con una allegoria a metà tra Mondo Cane e Vinicio Capossela e amara come il fiele. Sono numerosi i riferimenti a Mr. Bungle, Boredoms e Hemophiliac, più che altro alle orecchie degli esperti, eppure, a distanza di sei anni dal coraggioso ‘Geocidal’, i tetema riescono a distinguersi per un sound potente e lesivo per la materia cerebrale degli appassionati di avanguardia musicale. Chi invece non è avvezzo a certe sonorità rimarrà sconvolto dagli improvvisi salti dal rock al jazz, dalla psichedelia all’industrial, di un disco che desidera abbattere nuove barriere e farlo con la lucidità tipica dei serial killer. Un disco che cresce di ascolto in ascolto, destinato a mettere a dura prova la vostra apertura mentale e che può vantare altri due momenti imperdibili come ‘Cutlass Eye’ e ‘We’ll Talk Inside A Dream’.