Una bella copertina decadente introduce un lavoro in studio che omaggia in maniera esplicita esoterismo, magia nera e la storia del death metal melodico finlandese. Il nome del gruppo è ispirato all’opera di Aristide Torchia, autore del controverso volume ‘Nove Porte’ a quattro mani niente meno con Lucifero, e nel corso della scaletta vi imbatterete in retaggi di band gloriose come Children Of Bodom (‘Forever Blood’), Insomnium e Eternal Tears Of Sorrow ma anche di formazioni meno conosciute quali Distress Of Ruin, Blind Stare e Hanging Garden. Rispetto al debutto di tre anni prima la novità maggiore è rappresentata da una produzione di stampo internazionale con grande cura per il suono di chitarra ed una batteria ossessiva in sottofondo. ‘Memoirs’ è il pezzo che mantiene il legame col passato mentre ‘Sky’ e ‘Plague Peasant’ segnano un’evoluzione che non può comunque prescindere dalla passione per il true metal. Un punto di forza potrebbe essere il background thrash del chitarrista e principale compositore Ville Riitamaa, ex-Krypton, che ha tutte le intenzioni di trasportare la marcia del culto lontano dai laghi di laghi Näsijärvi e Pyhäjärvi.