Fin dal titolo, il nuovo album degli olandesi, impreziosito dall’artwork di Roberto Toderico, è pensato, scritto e prodotto per provocare più sensazioni forti possibili: dolore, rabbia, esasperazione, tristezza, desiderio di vendetta. Stéphan Gebédi, ex Hail Of Bullets, commentando il lyric video con cui è stata promossa la title track ha dichiarato: “Parte lentamente e costruisce un sacco di tensione, poi esplode in un rapido ed implacabile mostro thrash-death metal! Drum beat feroce, linee di basso pulsanti, due assoli di chitarra ululanti e parti vocali aggressive per far capire a tutti che quest’album inizia con un gigante calcio nei denti!”. Al cospetto di una dichiarazione del genere c’è ben poco da aggiungere. Questi sono i Thanatos! Questo è il loro messaggio anti-religioso, battagliero e totalmente old school. ‘Unholy Predators’ e ‘It Always Ends In Blood’ sono altri due passaggi chiave del successore di ‘Global Purification’, il mixaggio è stato eseguito ad arte da Dan Swanö (Edge Of Sanity, Nightingale) e l’ultimo arrivato, il bassista Mous Mirer, in passato pure negli Enforcer, è autore di un paio di giri di basso da paura.