-Core
Ordinary Man
Ozzy Osbourne
Epic
Pubblicato il 18/02/2020 da Francesco Brunale
Songs
1. Straight To Hell
2. All My Life
3. Goodbye
4. Ordinary Man
5. Under The Graveyard
6. Eat Me
7. Today Is The End
8. Scary Little Green Men
9. Holy For Tonight
10. It’s a Raid
11. Take What You Want
Songs
1. Straight To Hell
2. All My Life
3. Goodbye
4. Ordinary Man
5. Under The Graveyard
6. Eat Me
7. Today Is The End
8. Scary Little Green Men
9. Holy For Tonight
10. It’s a Raid
11. Take What You Want

Un disco di Ozzy Osbourne realizzato nel 2020 è da considerarsi un evento per tutto quello che quest’uomo ha fatto nella sua vita. E’ ancora di più un evento se erano in pochi ad aspettarselo e soprattutto se si valuta su come è venuto fuori, ovvero in quattro giorni: in pratica, scritto, suonato e registrato in meno di una settimana. Come, in realtà, si era abituati a fare negli anni 70, quando i soldi erano pochi ed i tour infiniti. All’epoca le grandi band, con tempi ristretti, erano solite fare uscire dei capolavori. Nel caso di specie ‘Ordinary Man’ non è un capolavoro, ma è decisamente la cosa migliore fatta dal Madman dai tempi di ‘No More Tears’. La notizia più importante è che le canzoni sono buone ed alcune di queste potrebbero diventare dei classici, anche se il tempo a disposizione dell’ex Black Sabbath non sembra essere più tanto, causa limiti d’età. Anche questa volta Ozzy si è attorniato di grandissimi musicisti. Coppia ritmica formata da Duff (Guns) e Chad Smith (Red Hot Chili Peppers), mentre le chitarre sono state affidate ad Andrew Watt che qualche anno fa era stato assoldato nei California Breed di Glenn Hughes e Jason Bonham. Inoltre non mancano gli ospiti. Partiamo da Elton John e Slash che regalano classe nella title track. Un lento degno dei sempreverdi ‘Goodbye To Romance’ o ‘Mama I’m Coming Home’ che dimostra come la vena artistica dei suddetti musicisti sia ancora intatta. Non osiamo pensare gli stessi dentro una sala da registrazione a suonare questo brano. Ozzy, poi, ha voluto ripercorrere tutta la propria carriera andando ad omaggiare i suoi vecchi dischi. ’Scary Little Green Men’ ha un arpeggio che riprende tale e quale ‘Killer of the Giants’ presente su ‘The Ultimate Sin’ (chissà cosa penserà Jack E. Lee…), mentre ‘All My Life’ non avrebbe di certo sfigurato nel succitato ‘No More Tears’, con la sua cadenza lenta che poi sfocia in un ritornello da sballo con i chitarroni di Watt in bella mostra. Se qualcuno pensa che non ci siano riferimenti alla sua band madre sbaglia. Basta ascoltare l’armonica di ‘Eat Me’ (ricordo vago di ‘The Wizard’) che anticipa il granitico suono di basso, per capire che i Black Sabbath sono sempre lì come un demone che non si allontana dalla testa del cantante di Birmingham. Altro giro ed altra corsa con ‘Goodbye’ che alterna momenti lenti ad altri sparati a 100 km orari. Il disco è piacevole, anzi bello nel vero senso della parola come dimostra il singolo ‘Under The Graveyard’ che ha un tiro notevole. Verso la fine, però, arriva il momento controverso, tipico del personaggio in questione. Ozzy, per non farsi mancare nulla, ha voluto come ospite il rapper Post Malone, prodotto in passato dallo stesso Watt, per due canzoni che faranno discutere. Se ‘It’s A Raid’ è davvero un missile impazzito, ‘Take What You Want’ risulta essere difficile da digerire. Sembra una canzone di quelle che passano le radio e che, volenti o nolenti, si ascolta in un centro commerciale mentre si è intenti a fare shopping. Un episodio che lascerà di stucco sicuramente i fan della prima ora e che forse ne farà acquistare altri al cantante che, superati i 70 anni di età, dimostra ancora di essere in grado di stupire come ha sempre fatto nella sua turbolenta vita. Infischiandosene di tutto e di tutti. Del resto al mondo di Ozzy ce n’è uno solo e bisogna goderselo così come è.

Ozzy Osbourne
From UK

Discography
Blizzard of Ozz (1980)
Diary of a Madman (1981)
Bark at the Moon (1983)
The Ultimate Sin (1986)
No Rest for the Wicked (1988)
No More Tears (1991)
Ozzmosis (1995)
Down to Earth (2001)
Under Cover (2005)
Black Rain (2007)
Scream (2010)
Ordinary Man (2020)
Patient #9 (2022)