Nati nel 2006 a Honk Kong ma ormai residenti da tempo a Philadelphia, i Queen Elephantine offrono un psych-doom ricco di influenze apocalyptic rock, drone e noise che avevamo già apprezzato in occasione della pubblicazione di ‘Kala’, sempre per Argonauta Records. La vena sperimentale del loro songwriting è sicuramente pulsante e la produzione molto più organica e vincente rispetto al passato. Di sicuro ‘Gorgon’ non è un album di facile assimilazione ma se amate OM, Swans e Drug Cult non indugiate oltre. Le atmosfere surreali che tanto piacciono al leader Indrayudh Shome, cantante e chitarrista che si è occupato pure della produzione rivolgendosi a Billy Anderson per il mastering, rendono l’ascolto più vario ma quando il noise-drone prende il sopravvento non ce n’è per nessuno. Sarebbe curioso capire se i Queen Elephantine saranno in grado di imporsi a questi livelli di suono anche in tour ma di sicuro pezzi come ‘Mars’ (tredici minuti da brividi), ‘Unbirth’ e ‘Mercury’ sono destinati a scaldare le casse del vostro impianto stereo per mesi. Se inoltre gli elementi derivanti da un leggero studio del free jazz e della musica sacra verranno approfonditi allora il progetto potrà dirsi davvero unico.