Un disco clamoroso quello dei pugliesi, attivi fin dal ‘89 e sette anni piu tardi autori del debutto ‘In Myself’, prodotto da Paul Chain. Da allora molto è cambiato, sia nell’industria musicale che nella scena heavy metal italiana e, con qualche trigger in piu’ ed un pizzico di elettronica, ‘Fake’ potrebbe benissimo uscire per etichette come Nuclear Blast o Century Media. Di recente il nuovo disco degli Exhorder (‘Mourn The Southern Skies’) è stato promosso sottolineando come i Pantera avessero preso tanto da loro prima di sfornare il mostruoso sound di ‘Cowboys From Hell’ e ‘Vulgar Display Of Power’. Le basi di ‘Fake’ sono molto simili, un thrash-death con richiami anche ai primi Machine Head, agli Slayer di ‘Season In The Abyss’ ed i Death di ‘Spiritual Healing’. L’approccio del gruppo è parecchio crudo e tecnico, il songwriting è senza dubbio ancorato a vecchi valori ma allo stesso tempo molto dinamico e ricco di varietà. ‘Circles’ per esempio parte fortissima e presto regala un paio di assoli di chitarra da paura, ‘Spoil The Flesh’ e ‘Never Forget’ sfoggiano un impianto vocale piu’ strutturato ed efficace mentre l’accoppiata ‘Shadows/Blindness Means Watching’ inaugura una seconda parte che non concede respiro all’ascoltatore. Il guitar work di Antonello Maggi e Domenico Mele è davvero notevole ma i due sanno anche lasciarsi andare e misurarsi su tempistiche schizofreniche e meno ortodosse come quelle di ‘Step By Step’, che mi ha ricordato gli S.N. P. Le sezione ritmica non accenna a perdere colpi e Nicola Bavaro, a metà tra Phil Anselmo, Emilio Cozzi dei Kaoslord e Lars Göran Petrov di Nihilist e Entombed, è una furia dal primo all’ultimo minuto.