In tanti hanno conosciuto il batterista tedesco per la sua militanza nella band di Steven Wilson e solo quando si è reso protagonista di altre registrazioni di prestigio con The Mute Gods (assieme a Nick Beggs e Roger King) e The Sea Within (con Roine Stolt, Jonas Reingold e Daniel Gildenlöw dei Pain Of Salvation) hanno approfondito la sua discografia solista. Dopo tanti album strumentali e collaborazioni di spicco, Marco Minnemann concede alle stampe un doppio cd che spazia dal jazz al prog rock senza mai annoiare l’ascoltatore. L’unione di intenti con Alex Lifeson professata con ‘Borrego’, al quale ha partecipare anche Joe Satriani, si riflette in ‘Lovers Calling’, presente in versione strumentale così come in quella con Maiah Wynne alla voce. I dieci minuti della title track chiudono il primo lato tra fughe strumentali nella fusion e passaggi aggressivi. ‘Arrogance’, ‘White Sheets’ e ‘Angels Crossing The Line’ sono tra gli apici, l’apertura mentale del musicista in questione è enorme e ciò alla lunga si percepisce ma quello che davvero stupisce è la capacità di integrare un numero esagerato di ospiti senza produrre cali di tensione o confondere. In scaletta troviamo tra gli altri dUg Pinnick (King’s X, KXM), Adi Argelazi, Ben Lerner, Mohini Dey e Eva Kathryin.