Di album “puri” purtroppo non ne escono più. Nelle uscite di oggi c’è tanta plastica, collaborazioni imposte per vendere più copie, bugie su bugie. Sono davvero pochi gli artisti che riescono a connettersi col proprio pubblico puntando esclusivamente sulla voce o sulla solidità del songwriting. Uno di questi si chiama Max Zanotti e lo conosciamo per essere stato il frontman di V.M. 18 e Deasonika ed essere attualmente il leader dei Casablanca, autori del magnifico ‘Pace, Violenza O Costume’. ‘A Un Passo’ riprende il discorso interrotto otto anni fa con ‘L’Illusione’, le influenze di Chris Cornell e Mark Lanegan sono evidenti (‘In Una Goccia Di Veleno’ e ‘Non Ho Visto Niente’) ma la personalità con cui lascia emergere la sua vena dark blues è rara da trovare in circolazione. In certi frangenti l’album mostra tutta la sua oscurità ed appare riflessivo quasi come se l’artista si fosse incantato a fissare l’orizzonte nel deserto californiano e avesse composto una manciata di pezzi più per sé stesso che per il proprio pubblico (‘Love Me Blind’). A tratti invece le dinamiche si irrobustiscono e gli ospiti, tra cui l’ex-Delta V Georgeanne Kalweit, Francesco Setta e Kayla Parr (niente male la ragazza..), trasmettono colore alla tracklist. Sorprendente la reprise di ‘Devil In My Veins’ del country rapper Yelawolf. Un album puro, spontaneo e bellissimo.