Un disco molto interessante quello di Andrea Manenti, in arte L’Avversario, che ricordiamo con Mind Drop, Plastik e Downlouders. Tra cantautorato e dark, il polistrumentista lombardo ha concepito un secondo lavoro in studio fuori dagli schemi, alternative nel senso proprio del termine. In rete ho letto di “elegante ossessività” e devo ammettere che si addice ad una musica essenziale e ripetitiva che riesce a ipnotizzare l’ascoltatore con sonorità ancora più oscure rispetto a ‘Lo Specchio’ e l’auto-tune che per una volta non viene utilizzato per storpiature trap ma per trascinare negli abissi del disagio urbano (‘La Nebbia’). Le liriche si ispirano dichiaratamente a J.P. Sartre, A. Schopenhauer, agli scritti di M. Houellebecq, T. Ligotti e alle suggestioni postcapitaliste di k-punk/M. Fisher e la sensazione è che ‘Sangue Sangue’, registrato presso La Sauna New Recording assieme a Enrico Mangione e Luca Martegani, rappresenti il simbolo di una transizione che potrebbe preludere ad una svolta stilistica significativa.