Quando Marco Barbieri di M-Theory Audio ha presentato alla stampa specializzata la seconda fatica su lunga distanza della formazione originaria di Portland ha parlato senza mezzi di termini di progressione stilistica ed in effetti è parso evidente fin dall’ascolto della title track che gli ex Asterion hanno compiuto passi da gigante nell’ottica di una consacrazione internazionale. Una volta migliorato il songwriting, soprattutto per quanto concerne il guitar work che è molto piu’ efficace nell’esaltare la splendida voce di Avienne Low, e curata nei dettagli la produzione assieme a Gabe Johnson (Idle Hands), il suono di batteria per esempio è parecchio “nord-europeo” e decisamente piu’ competitivo rispetto a quello di ‘The Gravity Of Fall’, i Vintersea dovranno dimostrare anche dal vivo di meritare le posizioni piu’ alte nelle gerarchie del progressive death metal. Elementi black e post-rock, oltre a linee melodiche piu’ ricercate rispetto alla media, rendono la proposta dinamica e personale e la cantante nativa della Malaysia sembra davvero possedere tutto il necessario, anche a livello di presenza scenica, per spingere in alto i suoi compagni di avventura.