Quando ho saputo della firma della storica band NWOBHM con Metal Blade il respiro si è fatto affannoso e di colpo mi è venuta l’ansia in attesa di quest’album che premia decenni di sforzi e vita underground ma soprattutto conferma gli Angel Witch ai vertici dell’heavy metal mondiale. La discografia di Kevin Heybourne e soci viene inaugurata nel ‘80 con l’omonimo esordio, di diritto nella storia assieme ai capolavori di Iron Maiden, Diamond Head e Saxon, che ancora oggi viene citato come una delle principali influenze da numerose formazioni thrash, death e doom. A sette anni dall’eccellente ‘As Above, So Below’, gli Angel Witch tornano nei negozi con otto tracce prodotte da James Atkinson (Gentleman’s Pistols, Astral Trip) e sono fuochi e fiamme. Ogni passaggio è devoto al passato, vi basti pensare che Heybourne ha utilizzato gli stessi amplificatori del debutto per registrare le sue parti di chitarra, ma allo stesso tempo ‘Angel Of Light’ non suona mai vetusto o retrogrado. Al contrario alcuni passaggi sono decisamente più freschi di buona parte del materiale che esce al giorno d’oggi e viene pure promosso a gran voce da etichette e addetti ai lavori. La gemma è ‘The Night Is Calling’, già edita in qualche bootleg e ripresa da Leif Edling nei Nemesis, la sua band pre-Candlemass, ma pure ‘Death From Andromeda’, ‘We Are Damned’ e ‘I Am Infamy’ sapranno sorprendervi. Inoltre, vista la consistenza della line-up che vede al basso Will Palmer (ex-Mourn e Sloth), alla batteria Fredrik Jansson (Atlantic Tide, Noctum, ex- Count Raven e Witchcraft) e come secondo chitarrista Jimmy Martin dei Teeth Of The Sea, da poco autori del bellissimo ‘Wraith’.