Una copertina metal tra le più belle dell’anno, a cura di All Things Rotten, ed un inizio che più thrash non si può. ‘Iron Will Of Power’ comincia come un disco degli Slayer o dei Kreator, ed in tutto questo tempo i finlandesi non si sono lasciati piegare dalle logiche del mercato e, ancora oggi a ventisei anni dalla nascita della band, sono legati agli stessi valori, primitivi e reazionari, che sono alla base della musica estrema. Nel successore di ‘The Burning’ - registrato in Svezia sotto la supervisione di Sverker Widgren - troverete pura intransigenza, ironia, qualche retaggio black e death ma soprattutto il vocione integerrimo di Sulphur a dominare la macabra atmosfera. Il leader è accompagnato dal sommo chitarrista Axelaratörr, e dal vivo pure da un losco figuro chiamato Pestilent Slaughterer, e da un batterista come Gravementor che forse non sarà il migliore sulla piazza ma in quanto ad attitudine grezza non ha paura di confronti. ‘Downfall Of Idols’ e ‘Demonlord’ sono i pezzi migliori ma tutto il disco è divertente e vederlo uscire per Season Of Mist è una conferma di come l’interesse per lo scenario underground metal non sia affatto scemato, a dispetto della crisi delle vendite.