I vecchietti non demordono e tornano a farsi sentire con infallibile periodicità. ‘The Monkey Puzzle’ è un altro tassello di una carriera costellata di tutto quello che il rock n’ roll propone. Alti, bassi, droghe, split, successo, fama, insuccesso, crisi. Una cosa è certa, Phil Mogg e soci non si sentono arrivati. Lo dimostra un disco alla costante ricerca del riff vincente e di un ritornello che si stampi in mente. Esattamente come agli esordi. Il tempo però è passato e inesorabilmente l’effetto di certe canzoni non è più il medesimo. Sorprende l’energia di ‘Heavenly Body’ e ‘Who’s Fooling Who’ ma di questo ‘The Monkey Puzzle’ non ricorderemo molto altro. Da segnalare il ritorno di Andy Parker dietro le pelli che conferisce inaspettata potenza alle composizioni più pressanti e l’incedere blues di pezzi come ‘Some Other Guy’ e ‘Rolling Man’ che rimandano a tanti, tanti anni fa quando l’hard rock era ancora nella mente di qualche chitarrista illuminato. Piacevole ma niente più..