“Acquapunk, acquapunk… Come un transatlantico mi perdo in un’oceano..” Inizia così il terzo album del cantautore mantovano, visionario e di estrazione punk si legge nella presentazione, che non disdegna l’utilizzo di sintetizzatori e linee di chitarra alla U2. La formula è piuttosto chiara e la matrice compositiva è stata ripetuta in serie ma, due album alle spalle evidentemente servono a qualcosa, ogni pezzo è stato scritto e prodotto – assieme a Matteo Buzzanca e Mattia Panzarini - quasi fosse un potenziale singolo. Questa capacità di assestarsi sempre su alti livelli, senza cali di tensione o improvvisi raffreddamenti, è in definitiva il pregio migliore di un lavoro, edito dalla Rokovoko dei Winstons, nel quale di rock c’è proprio poco ma non mancano ugualmente le emozioni. ‘Dove Non Ci Troveranno e ‘Le Bare Bianche’ si rivelano i momenti migliori tra invettive funk e quel synth pop che è tornato a dominare le classifiche come negli anni ‘80. Un canzoniere sognante e romantico, che ama contare le stelle e nuotare a lungo.