-Core
Chernobyl
Hildur Guðnadóttir
Deutsche Grammophon
Pubblicato il 11/09/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
The Door
Bridge Of Death
Turbine Hall
Vichnaya Pamyat
Pump Room
Clean Up
Dealing With Destruction
Waiting For The Engineer
Gallery
12 Hours Before
Corridors
Líður (Chernobyl Version)
Evacuation
Songs
The Door
Bridge Of Death
Turbine Hall
Vichnaya Pamyat
Pump Room
Clean Up
Dealing With Destruction
Waiting For The Engineer
Gallery
12 Hours Before
Corridors
Líður (Chernobyl Version)
Evacuation

Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir è una violoncellista e compositrice islandese, anche se ormai vive a Berlino da una decina d’anni, che ha legato il suo nome alle collaborazioni con Pan Sonic, Ben Frost, múm e Sunn O))) oltre che alle colonne sonore di film come Maria Maddalena di Garth Davis e Joker di Todd Philips, recentemente premiato con il Leone d’Oro a Venezia. Il suo capolavoro, peraltro riflesso di esperienze soliste come ‘Saman’ (da cui è stata ripresa ‘Líður’) e ‘Leyfdu Ljósinu’, è però questa soundtrack che ha contribuito al successo della serie televisiva sul tragico disastro nucleare del ‘86. Se esiste un suono della radioattività, la Guðnadóttir è riuscita a mostrarlo in tutta la sua più cupa concretezza (‘Bridge Of Death’ e ‘Corridors’). A partire da ‘The Door’, loop di synth e archi tratteggiano un’atmosfera spettrale che non ha bisogno di immagini per spaventare. ‘Turbine Hall’, ‘Waiting For The Engineer’ e la conclusiva ‘Evacuation’, una sorta di lunga e deprimente outro, sono le tracce più claustrofobiche e significative. Quando poi partono le voci del The Homin Lviv Municipal Choir l’apocalisse appare veramente dietro l’angolo (‘Vichnaya Pamyat’). Per quanto mi riguarda, l’impatto è stato dilaniante come quando mi sono imbattuto in Dunkirk di Hans Zimmer.

Hildur Guðnadóttir
From Islanda

Discography
2006 - Mount A
2007 - Second Childhood
2009 - Without Sinking
2011 - Pan Tone
2012 - Leyfdu Ljósinu