Dopo l’esordio omonimo di tre anni fa non era facile ripetersi ma Fredrik “North” Norrman, ex Katatonia attivo pure con October Tide e Uncanny, e suo fratello minore Mattias non si sono lasciati sfuggire l’occasione di assestare un altro colpo significativo ad una scena che dall’impatto malinconico del doom e del gothic metal ha ancora tanto da ricevere. Dopo lo straordinario ‘Lotus’ dei Soen, ‘Pale Season’ è un altro ibrido senza compromessi che deve molto alle discografie degli autori di ‘Brave Murder Day’ e ‘Discouraged Ones’ ma anche di Opeth, Porcupine Tree e A Perfect Circle. I due Letters From The Colony Alexander Backlund, chitarrista e cantante, e Jonas Sköld, una macchina dietro le pelli, sono impeccabili e, verso la fine dell’album, ‘Signals In The Sky’ viene impreziosita dalla voce di Heike Langhans dei Draconian. Tanta epicità, risvolti melodici di pregio e pezzi come ‘Rotting Eden’ e ‘Embers’ che evocano un passato immortale (Tiamat, Sundown, Sentenced, Anathema, Paradise Lost e l’elenco potrebbe continuare…) ma non disdegnano ugualmente uno sguardo al futuro. Con tutto il rispetto per Debemur Morti Productions, etichetta storica tra gli altri di Blut Aus Nord e Ulcerate, mi sorprendo che non siano ancora finiti su una distribuzione più importante.