Hämeenkyrö è una piccola cittadina finlandese non lontana da Tampere. Una chiesetta e poco più, neve per quasi tutto l’anno. È proprio qui che i Chevalier hanno registrato un debutto discografico che omaggia la storia dello speed e assesta un colpo importante ad una scena heavy metal nella quale le formazioni revival cominciano ad assumere ruoli sempre più importanti. Nello specifico, la performance vocale di Emma Grönqvist, pantaloni in pelle e attitudine alla Doro Pesch, vale da sola l’acquisto del lavoro, che segue i due EP ‘A Call To Arms’ e ‘Chapitre II’. Il guitar work di Mikko e Tommi, entrambi anche nei Demon’s Gate, è ottimo ed in generale il profilo tecnico della band appare superiore alla media ed in scaletta vengono bilanciati retaggi di Judas Priest, ADX e Omen con arrangiamenti epici ed escursioni in territori progressive. ‘The Immurement’ e ‘In The Grip Of Night’ sono gli apici e, nonostante i margini di miglioramento siano evidenti, in attesa che il destino chiami, ci troviamo al cospetto di uno degli esordi “true metal” più convincenti degli ultimi tempi.