Si chiamano Radness e Bob Lee. Una bella cantante dai capelli rossi e dalle forme pronunciate lei, un polistrumentista tatuato, dall’immagine ribelle e dallo sguardo poco raccomandabile lui. Insieme fanno i Red Dead Rodkill e propongono un alternative rock con qualche digressione nel metal melodico che Roland Grapow degli Helloween, dall’alto della sua esperienza pluridecennale, ha mixato e masterizzato per rendere il più competitivo possibile. La lista dei crediti è lunga e diversi ospiti si sono susseguiti in studio per rendere perfetta la scaletta. È chiaro che dal vivo ci sarà bisogno di una band di sostanza per non non essere considerati un progetto senza ambizione oppure un caso irrisolto. ‘Likes Of Fire’ e ‘Hail To The King’ spiccano nella prima parte di album mentre, col passare dei minuti, gli arrangiamenti vocali si fanno leggermente più vari per dare modo a Radness di mostrare tutta l’estensione del suo spettro vocale. Un po' più di groove non avrebbe guastato.