L’esordio dei Platonick Dive ha segnato una svolta in ambito post-rock strumentale italiano e da diversi anni le migliori uscite del settore vengono necessariamente poste a confronto dei livornesi. Senza ‘Formalismi’, una grafica vincente introduce questo primo lavoro su lunga distanza della formazione guidata dai chitarristi Davide Magni e Francesco Lissoni. L’album segna dei progressi evidenti rispetto ai due mini, più derivativi e acerbi dal punto di vista degli arrangiamenti, e pezzi come ‘L’Estate Del ‘76’ e ‘Trattore’ trasmettono la sensazione di essere al cospetto di ragazzi che dal vivo possono regalare sorprese, per casalinghe annoiate e punk di lusso. A fine scaletta, la visita a ‘Lipsia’ lascia intendere invece un’ulteriore apertura a sonorità ambient-cinematiche che potrebbero caratterizzare il futuro. In ogni caso il distributore per bambini in copertina è il segnale che, al di là delle palesi reminiscenze di This Will Destroy You e Explosions In The Sky, La Macchina Di Von Neumann desidera offrire sorprese e distinguersi in una scena locale che sta crescendo senza sosta.