Sono due gli aspetti curiosi relativi a questa release. Il primo è che il ritorno a Napoli dei Nu Guinea è stato concepito a Berlino, ovvero nella città attorno alla quale ruota l’intera scena elettronica internazionale. Il secondo che ci siano voluti venticinque anni perché si venissero a ricreare le medesime condizioni che furono alla base di ‘Sanacore’ degli Almamegretta, mixato da Adrian Sherwood. Massimo Di Lena e Lucio Aquilina hanno incorporato nel loro sound, potente e cinematico, il meglio dell’italo disco, del funk, del jazz e delle colonne sonore dei film italiani degli anni ‘70. Il tutto è stato arrangiato interpretando la lezione moderna di idm e techno-house. La difficoltà più grande sarà nel trasportare dal vivo questo materiale strepitoso ma le recenti apparizioni dei Nu Guinea, al Dancity sono stati autori di una performance epica, lasciano intendere che il progetto possa essere di primo livello sia nei club che nei locali di stampo rock. La tradizione musicale napoletana, soprattutto quella del ritmo, illumina la prima parte dell’album. Quando poi parte il mordibo soul-funk di ‘Disco Sole’, emerge anche una componente psichedelica che potrebbe attrarre anche chi non è appassionato di elettronica e dance. Teatrali e all’avanguardia, senza scordarsi delle sperimentazioni afro-beat del passato.