Il trio anarchico ancestrale e psichedelico si muove con tecnica sopraffina tra jazz, prog e garage. A tratti la loro musica ci proietta direttamente agli anni ‘60 quando il rock stava per diventare un fenomeno di massa. In altri frangenti si passa dal Canterbury Sound ai Kula Shaker, dai Who ai Kinks, dai Blind Melon allo space rock, per un viaggio cosmico che trascina l’ascoltatore in un vortice incredibile. Dopo le reprise di ‘Golden Brown’ degli Stranglers e ‘Pictures At An Exhibition’ di Modest Mussorgskij, Enrico Gabrielli, Roberto Dell’Era e Lino Gitto hanno reso le melodie ancora più irresistibili, i passaggi più heavy ancora più heavy e quelli più sognanti ancora più sognanti. Una ricetta in apparenza semplice che si concretizza con numerose collaborazioni tra cui quelle con Nic Cester (Jet), Mick Harvey (Bad Seeds) e Richard Sinclair (Caravan). ‘Ghost Town’ e ‘A Man Happier Than You’ le tracce più memorabili.