L’armistizio invocato da Sara Bigdeli Shamloo e Nima Aghiani passa per l’incrocio tra suoni sintetici e strumentazione acustica e si basa su una tensione allarmante. L’artwork di Ruth Stofer e l’associazione di colori con sensazioni forti come il sanguinamento, il dolore, la frattura ed il silenzio non fanno altro che corroborare tale crescendo, costruito su trame dark ambient e drone metal che vengono illuminate dalla stupenda voce di Sara Bigdeli Shamloo che lascia davvero attoniti. Dopo esserci imbattuti in Nava Golchini, appena fuori con il mini ‘Body’ per Nettwerk, è il turno di un’altra cantante iraniana, già esposta con gli altri lavori come 9T Antiope (‘Syzygys’, ‘Brobdingnagian’ e ‘Isthmus’) e ancora più letale in queste quattro tracce, registrate tra Parigi e Teheran, che narrano dell’incubo della guerra e di sogni mai realizzati. La componente elettronica, al limite della dance, di cui è responsabile Siavash Amini (autore di recente degli interessanti ‘TAR’ e ‘FORAS’) rappresenta quell’elemento in più in grado di spingere la proposta su un livello di accessibilità superiore. L’iniziale ‘Blue As In Bleeding’ setta gli standard per l’intera release e la durata di ogni episodio è indecifrabile perché l’ascoltatore viene totalmente rapito perdendo qualunque cognizione reale. Una gemma oscura che non deve mancare nella vostra collezione di dischi e che, infine, svela come l’unica vera possibilità di armistizio sia quello col proprio cuore ferito.