Un singolo di sessantasei minuti e sei secondi per Hangsvart, polistrumentista originario di Tolosa che nel giro di pochi anni (il primo full lenght ‘Eternal Lament’ risale al 2013) ha rilasciato una quantità assurda di materiale omaggiando il doom metal più estremo e giocando spesso con le frequenze sonore. In questo caso ha utilizzato sei bassi e sei chitarre (di cui tre a sette corde) per ottenere il suono più vicino possibile a quello della morte. Un’incedere grave e possente, macabro a tratti, ma che risulta allo stesso tempo concreto, pur non avendo l’ambizione del live. Il limite del progetto è proprio questo ovvero la difficile trasposizione dal vivo di lunghe litanie dai cupi risvolti atmosferici. Sintonizzato sui 432 Hz ed impostato su geometrie luciferine, il successore di ‘Guardians Of Irkalla Kur’ e ‘La Forêt Hors Du Temps’ prosegue, tra growl e vocalizzi kargyraa, nel suo scavare nei dintorni degli abissi. Alle pendici delle montagne, la pace delle tenebre..