Pensate a quante volte vi siete lamentati di recente dell’inconsistenza della scena rock attuale. Pensate a quante volte avete sbuffato all’ennesimo passaggio televisivo di una indie rock band dalle movenze dance e dai coretti commerciali. Soprattutto pensate a quante volte vi siete annoiati ad un concerto. La risposta a tutte queste perplessità si chiama Black Tropics ed è una band di Losanna che suona, oserei finalmente, puro rock! Solo rock e niente contaminazioni strane. Dall’iniziale ‘Dragon Blood’ alla conclusiva ‘Hostage’ verrete trascinati in un universo di chitarre dark e melodie vocali catchy. ‘Tornado’ e ‘Temporal Distortion/Light Years Away’ sono destinate a diventare dei classici dal vivo mentre ‘Devil’s Kings’ e ‘Outlaw’ sono i passaggi che mettono in maggiore evidenza le qualità del frontman Yvan Golaz. Il trio, completato da Alexandre Tièche e Christophe Zindel, si è avvalso dell’esperienza di Serge Morattel in fase di produzione e mixaggio e questo debutto, impreziosito da un tocco di psichedelia che non guasta mai, sembra possedere tutte le carte in regola per conquistare il mercato tedesco, quello più ostico anglosassone e chissà far bene anche oltreoceano.