Dubito che questo disco sarebbe stato pubblicato da Universal e avrebbe avuto questo battage pubblicitario se Richard Z. Kruspe non fosse stato il chitarrista dei Rammstein ma ciò non toglie che ‘A Million Degrees’ sia un eccellente successore di ‘Silent So Long’. La visione è la medesima di quattro anni fa con qualche influenza new romantic e post punk in più e la differenza sostanziale è rappresentata dagli ospiti che impreziosiscono la scaletta. Si passa da Ben Kowalewicz dei Billy Talent a Till Lindemann (‘Let’s Go’), da Margaux Bossieux dei Dirty Mary a Tobias Forge dei Ghost (‘I’m Not Afraid’) e la bravura di Kruspe è stata quella di sapere dotare le canzoni di un suono unico a dispetto della varietà compositiva e dei diversi cantanti. L’utilizzo dell’elettronica non è esagerato e almeno un paio di passaggi sono altamente pop e radiofonici. La tirata ‘Spitfire’ e la lenta e claustrofobica ‘Eyes Fade Away’ chiudono la tracklist accentuando tali contrasti. Un modo per spezzare la tensione e prendere tempo in attesa che il successore di ‘Liebe Ist Für Alle Da’ plachi una fame rabbiosa di ben due lustri.