E’ anche grazie ai Rise Of The Northstar ed all’esposizione internazionale che hanno avuto di recente i Sand se lo sguardo degli addetti ai lavori e del pubblico si è rivolto alla scena hardcore giapponese. Il consiglio è quello di non tirarvi indietro perché, come per l’heavy metal o il visual kei, potreste scoprire tante formazioni di assoluto livello (i pionieri SS ma anche The Dead Pop Stars, Gauze, The Stalin, S.O.B. e così via). Tra queste anche i Crystal Lake che con ‘Helix’ giungono al loro quinto full lenght e propongono un metalcore fortemente ispirato dall’hardcore degli anni ‘90 e dall’ondata nu metal proveniente dagli Stati Uniti che cambiò radicalmente quel periodo culturale. Il pezzo più interessante del lotto è forse ‘+81’ ma anche ‘Aeon’, ‘Lost In Forever’ e ‘Hail To The Fire’ mettono in luce la duttilità della sezione ritmica e le buone doti come intrattenitore di Ryo. Il guitar work risulta piuttosto ordinario ma l’aggressività è stata modulata con intelligenza nella scaletta e la sensazione è che questo lavoro possa portare maggiore visibilità ai Crystal Lake, visto il supporto di un’etichetta in grande espansione come la SharpTone Records (Emmure, Imminence, While She Sleeps) e il successo che hanno ottenuto negli Stati Uniti i Dir En Grey.