-Core
Errorzone
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Pubblicato il 28/12/2018 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Virus://Vibrance
2. Old data in a dead machine
3. Rebirth protocol
4. Broken glass complexion
5. Anesthesia
6. Demise automation
7. Doomtech
8. Untitled
9 End eternal
10. Errorzone
11. Quitting infinity
Songs
1. Virus://Vibrance
2. Old data in a dead machine
3. Rebirth protocol
4. Broken glass complexion
5. Anesthesia
6. Demise automation
7. Doomtech
8. Untitled
9 End eternal
10. Errorzone
11. Quitting infinity

Dopo lo strepitoso secondo full lenght dei Lifesick arriva alle mie orecchie un altro disco di hardcore “metallizzato” di assoluto valore. I Vein vengono da Boston, praticamente dove è nato il metalcore, e sono cresciuti alle spalle di Give Up The Ghost, Converge, Have Heart e pure Code Orange, che se li sono portati dietro in Europa. Il loro debutto è un ibrido abrasivo tra vecchia scuola e influenze screamo, math e post-hardcore che mi ha immediatamente fatto pensare ai Burnt By The Sun di ‘Soundtrack To The Personal Revolution’. Dall’uscita di quello straordinario disco sono però trascorsi sedici anni e si sentono tutti; il gruppo guidato da Anthony DiDio infatti sciorina groove moderni, stacchi ritmici mai banali e retaggi nu metal che faranno impazzire chi è cresciuto con Korn e Deftones. ‘Virus://Vibrance’ e ‘Demise Automation’, entrambi promossi con due videoclip malsani a cura di Eric Richter, sono i due pezzi che rappresentano al meglio la loro duttilità e un impatto che ha pochi eguali ma anche ‘Old Data In A Dead Machine’ e ‘End Eternal’ sapranno farvi a pezzettini. Il mixaggio di Will Putney (Pig Destroyer, Thy Art Is Murder) esalta le chitarre di Jeremy Martin e Josh Butts ma ogni strumento ha il suo spazio e quando ‘Quitting Infinity’ sfuma nel silenzio, la violenza tout-court di ‘Errorzone’ continua a riecheggiare nella mente a lungo.

Vein.fm
From USA

Discography
Errorzone (2018)
This World Is Going To Ruin You (2022)