Dopo l’ottimo ‘Daemons’, la band guidata da Alma Alizadeh era attesa al varco sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Un po' per la crescita della scena metalcore olandese (Divine Sins, The Royal, The Charm The Fury) e un po' perché dal vivo il mix tra swedish death, metalcore e voce femminile si era dimostrato efficace. ‘I’ non fa altro che moltiplicare l’impatto dell’esordio grazie all’elettronica, non utilizzata in eccesso ma comunque presente, e ad una produzione aggiornata. Le iniziali ‘Prey’ e ‘Forever Blind’ mettono subito in chiaro quelle che sono le doti migliori dei For I Am King ovvero un guitar work dinamico e moderno, una sezione ritmica duttile e una cantante che sbercia più degli uomini e possiede un carisma innato. ‘Misery’, ‘Invidia’ e ‘In Flames’ (una citazione non certo casuale) illuminano la parte centrale dell’album prima di due mazzate come ‘The Reaper Of Souls’ e ‘Devotion’, un altro potenziale singolo, che giustificano le ambizioni della vigilia. Un album completo, affabile e catchy, perfetto per essere spogliato e rivestito dal vivo. Una crescita continua che potrebbe portare lontano.